L´inchiesta scandalo di Greenpeace "Amazzonia, che macello!"denuncia che dopo tre anni di indagine sotto copertura, gli esperti di Grrenpeace hanno scoperto che le scarpe Geox, Adidas, Timberland e Clarks, i divani di pelle Chateaux d´Ax e Ikea, le scatolette di carne Simmenthal e Montana possono avere un´impronta devastante sull´ultimo polmone del mondo. La foresta amazzonica, infatti, viene distrutta per far spazio agli allevamenti illegali di bovini. E la carne e la pelle che ne derivano contaminano le filiere internazionali dell´alimentare, dell´arredamento, della moda e delle scarpe. Distruggere l´Amazzonia vuol dire soffocare il clima del Pianeta e il nostro futuro. È il tempo del coraggio e della responsabilità per i governi e per le aziende che stanno dietro ai marchi globali, se vogliamo vincere la sfida del cambiamento climatico.Per salvare il clima, noi dobbiamo salvare l´Amazzonia. E ogni passo conta.Facciamo il primo passo: chiediamo insieme alle aziende di interrompere immediatamente l´utilizzo di pelle che viene dalla distruzione della foresta amazzonica. Se non volete correre il rischio di calpestare l´Amazzonia con le vostre scarpe, scrivete anche voi a Geox, Nike, Timberland, Adidas, Reebok e Clark´s
fonte: http://www.greenpeace.org/italy/campagne/foreste/amazzonia-che-macello
Hai denunciato un fatto molto grave! Avete sentito oggi ai tg degli indios dell'Amazzonia che stanno pottendo per difendere la foresta? Sono costreti ad usare la violenza, ma è molto difficle che riescano ad imporsi..
RispondiEliminaNon vi dimenticate il blog della scuola, che può avere un pubblico più vasto, dividete le notizie.
pottendo...come è uscito? volevo dire lottando ovviamente. Anche ai prof scappa il dito sulla tastiera!
RispondiEliminaPietro sono molto d'accordo con te e ti faccio i complimenti:il tuo è il primo post non scritto da me!
RispondiEliminaPS ho modificato la dimensione del carattere perchè occupava molto spazio e volevo collegare un pò i due articoli di Milano se non li hai visti ti invito visitarli .
Cordiali Saluti
Giuseppe Ametrano.
complimenti gran bell'articolo strutturato molto bene
RispondiElimina